
CONTENUTI ESTREMAMENTE SENSIBILI – SOLO PER MAGGIORI DI 18 ANNI
(ATTENZIONE SUL CONTENUTO: DESCRIZIONE GRAFICA DELL’ESECUZIONE CON GHIGLIOTTINA)
Questo post si riferisce all’esecuzione giudiziaria di una giovane donna civile tedesca durante gli ultimi mesi del Terzo Reich. Condiviso esclusivamente per scopi didattici e di commemorazione delle vittime dell’ingiustizia bellica.
L’esecuzione della diciannovenne “nemica pubblica” ghigliottinata
Erna Wazinski (1925–1945)

Nelle prime ore del 26 marzo 1945, appena sei settimane prima del crollo totale della Germania nazista, la diciannovenne Erna Wazinski di Braunschweig divenne una delle donne più giovani mai giustiziate sulla Fallbeil (ghigliottina) tedesca.
Nella notte tra il 14 e il 15 ottobre 1944, Braunschweig subì un devastante raid aereo alleato. Gli incendi divamparono e centinaia di case furono distrutte. Come molti residenti disperati, Erna – un’operaia che aveva perso tutto – entrò negli edifici danneggiati per recuperare cibo, vestiti e coperte per la sua famiglia. Fu catturata da una pattuglia e accusata di “saccheggio durante lo stato di emergenza” (Plünderung unter Ausnutzung der Luftgefahr), un reato che comportava automaticamente la pena di morte in base ai decreti di guerra emanati dopo il 1942.
Il suo processo davanti al Tribunale del Popolo (Volksgerichtshof) di Braunschweig, il 12 marzo 1945, durò meno di un’ora. Non furono ammessi testimoni della difesa e l’avvocato nominato si limitò a implorare clemenza. Il giudice, il successore di Roland Freisler, Heinrich Detlev Schäfer, confermò la condanna a morte lo stesso giorno.

Il 26 marzo 1945, nella prigione di Wolfenbüttel – uno dei principali luoghi di esecuzione nella Germania settentrionale – Erna fu condotta nella stanza della ghigliottina. I registri della prigione riportano che rimase composta e chiese solo che la madre fosse informata che aveva “affrontato la situazione con coraggio”. La lama cadde alle 06:17.
Tra il 1933 e il 1945, circa 16.000 persone furono giustiziate sul campo di Fallbeil, in Germania e nei territori annessi. Nel caotico anno finale della guerra, furono emesse numerose condanne a morte per reati minori legati alla sopravvivenza, commessi durante i raid aerei.
La sentenza di condanna di Erna Wazinski fu annullata postuma nel 1992 da un tribunale tedesco, che la dichiarò un chiaro errore giudiziario.
Oggi ricordiamo Erna Wazinski non per alimentare l’odio, ma per onorare le migliaia di comuni civili tedeschi che, negli ultimi disperati mesi della guerra, furono condannati da un regime al collasso per aver tentato di sopravvivere; per riconoscere come la paura e l’ideologia possano corrompere completamente la giustizia; e per stare in guardia affinché mai più la fame e la rovina vengano punite come alto tradimento.
Fonti ufficiali e affidabili
Archivio di Stato della Bassa Sassonia – Wolfenbüttel, registro delle esecuzioni 1945
Wachsmann, Nikolaus – Le prigioni di Hitler: terrore legale nella Germania nazista (Yale University Press, 2004)
Evans, Richard J. – Il Terzo Reich in guerra (Penguin, 2008), capitolo “Il fronte interno in fiamme”
Giustizia e crimini nazisti – Vol. XLV (Amsterdam University Press) – sintesi del caso
Memoriale della prigione di Wolfenbüttel – documentazione permanente sulle esecuzioni della fine della guerra