
CONTENUTI ESTREMAMENTE SENSIBILI – SOLO PER MAGGIORI DI 18 ANNI
Questo post si riferisce all’esecuzione giudiziaria di una donna francese sotto il regime di Vichy per aver praticato aborti. Condiviso esclusivamente per educazione storica e per onorare la lunga lotta per i diritti riproduttivi delle donne.
L’ultima donna ghigliottinata in Francia per aborto – Marie-Louise Giraud (1903–1943)

La mattina del 30 luglio 1943, fuori dal carcere di La Roquette a Parigi, la trentanovenne Marie-Louise Giraud divenne l’ultima donna in Francia a essere giustiziata per aver praticato aborti e l’ultima donna ghigliottinata durante il regime collaborazionista di Vichy.
Nata in povertà in Normandia nel 1903, Marie-Louise lavorò come donna delle pulizie e lavandaia. Dopo l’occupazione tedesca del 1940, con il marito marinaio assente e le razioni alimentari disperatamente scarse, iniziò ad affittare stanze alle donne di Cherbourg e, tra il 1940 e il 1942, eseguì aborti su almeno 27 donne che non potevano allattare un altro bambino a causa delle condizioni di guerra. Una paziente morì per complicazioni.
Nell’ottobre del 1942, una lettera anonima la denunciò. Sotto la “Rivoluzione Nazionale” ultraconservatrice di Vichy e la legge del 15 febbraio 1942, l’aborto era stato riclassificato come crimine contro lo Stato punibile con la morte. Processata da un Tribunale di Stato speciale nel giugno del 1943, fu condannata alla ghigliottina. Il maresciallo Philippe Pétain rifiutò personalmente la clemenza.
Alle 05:32 del 30 luglio 1943, Marie-Louise Giraud fu giustiziata dal boia francese Jules-Henri Desfourneaux. Rimane l’unica persona nella storia francese moderna giustiziata esclusivamente per aver praticato aborti.
Trentadue anni dopo, il 17 gennaio 1975, la Ministra della Salute Simone Veil – una sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau – approvò con successo la legge che legalizzò l’aborto in Francia (Loi Veil). Durante il dibattito parlamentare, ricordò esplicitamente le donne condannate a morte sotto il regime di Vichy per lo stesso reato che ora stava depenalizzando.

Oggi ricordiamo Marie-Louise Giraud non per alimentare l’odio, ma per onorare le innumerevoli donne che, in tempi di guerra e difficoltà, hanno rischiato tutto per aiutare gli altri a esercitare il controllo sul proprio corpo; per riconoscere che le leggi scritte in nome della moralità possono diventare strumenti di crudeltà; e per celebrare il coraggio di coloro che, come Simone Veil, hanno trasformato la sopravvivenza personale in giustizia duratura per tutte le donne in Francia.
Fonti ufficiali e affidabili
Archivi nazionali di Francia – Tribunale di Stato della Senna, fascicolo Marie-Louise Giraud (1943)
Vergès, Jacques – Sulla strategia giudiziaria: l’affare Giraud (Éditions de Minuit, 1968)
Szpiner, Francis – Uneaffaire de femmes (Balland, 1986) – base per il film di Claude Chabrol del 1988
Journal Officiel de la République Française – Law of 15 February 1942 & Law of 17 January 1975 (Loi Veil)
Memoriale della Shoah – testimonianza e biografia di Simone Veil